mercoledì 16 ottobre 2013

Erich Priebke Light

 Avrei potuto scrivere tutto questo prima che morisse, ma perché dargli la possibilità di replicare? Anni fa esplose la polemica per il fatto che Erich Priebke, condannato all'ergastolo, beneficiasse di un particolare privilegio che gli permetteva di non andare in carcere. Quello che molti non hanno capito è che Erich Priebke è un po' come la Coca-Cola Light.
 
La Coca-Cola Light è, al pari della Coca-Cola normale, una bevanda nociva per la salute, piena di coloranti e sostanze chimiche (chi dice addirittura pesticidi), oltre ad essere accusata di poter essere cancerogena. Ma è anche una bevanda che non fa ingrassare.
 
Erich Priebke è, al pari di altri, un criminale nazista che ha ucciso più di cento persone nell'eccidio delle Fosse Ardeatine e che è stato per questo condannato alla massima pena da un tribunale italiano. Ma è ormai anche un simpatico ed innocuo vecchietto.
 
La prossima volta che vi verrà voglia di bere una Coca-Cola Light, pensate ad Erich Priebke e ordinate una birra. 


domenica 26 agosto 2012

Filmino delle vacanze.

E' tempo di partire. Sistemo le ultime cose. Gli stivali e la tuta per l'escursione sono a posto. Porto anche il casco: sarà utile. Le bombole di ossigeno per sicurezza. Metto dentro anche i guanti, che non si sa mai. (Salutare le popolazioni indigene che potrei trovare con mani guantate potrebbe sembrare razzista, ma non posso farci nulla: sono ipocondriaco.) Lo zaino che mi metto sulle spalle è pesantissimo. Tutta questione di entusiasmo. Quando sarò là, mi sembrerà di gran lunga più leggero. Sei volte, per la precisione. Porto anche il propellente nucleare, nel caso ci fossero zanzare. La bandiera... non dimentichiamo la bandiera. Ricontrollo tutto una seconda volta, pure una terza, che bisogna essere sicuri e precisi. Non siamo mica i sovietici, noi. Oh, cazzo... la telecamera! Non la posso scordare, anche se è di una tecnologia un po' arrettrata, mica l'ultimo modello, comprata in quello che qualcuno prima o poi chiamerà "Discount". Il filmino delle vacanze risulterà un po' mosso. Pazienza, dopotutto, fa parte del piano. Che abbiano già sistemato il modulo? Senza modulo non si può partire. Dannata burocrazia.

Uscendo, mia moglie mi urla qualcosa a riguardo della maglietta della salute, dei crateri (si starà riferenedo sicuramente alle crepe nel bagno) e sul fatto di usare le pattine per non lasciare impronte. Per la prima volta nella mia vita, riesco a non risponderle. Per la prima volta da quando siamo sposati, riesco a mostrarle il dito medio senza preoccuparmi che lei mi veda. Un piccolo passo per l'umanità, un grande passo per l'uomo.

Parto. Scruto l'oroscopo sul giornale appoggiato sul sedile passeggero. A suo dire, tutto dovrebbe andare per il verso giusto: ho la Luna in trigono.

venerdì 25 maggio 2012

Tremors.


Nella foto a fianco, una giovane vittima di scosse telluriche.



Il terremoto è un movimento oscillatorio o sussultorio che ricorda, per suono e vibrazioni, le gare di brontosauri che si svolgevano in antichità. Questo tipo di gare erano molto in voga fra l'uomo di Neanderthal, che agli estinti pachidermi sostituiva i più agili e accattivanti mammut. Il Palio di Siena ne è la sua naturale evoluzione, e le associazioni animaliste che vi si oppongono la sua più logica conseguenza. Le associazioni animaliste stesse accusano le scosse sismiche di uccidere cani e gatti provocando loro infarti improvvisi dovuti ad attacchi di panico. Le scosse sismiche di difendono con il vecchio adagio che recita che “è un lavoro sporco ma qualcuno deve pur farlo.”

Le scosse sismiche devono difendersi da un numero piuttosto elevato di associazioni, oltre a quelle animaliste. L'Associazione degli Affetti da Parkinson affermano che le scosse sismiche sono alla base del peggioramento delle loro condizioni. L'Associazione degli Amanti del Salto della Quaglia vi attribuiscono le troppe nascite indesiderate. L'Associazione dei Furbetti del Quartierino chiedono più impegno da parte delle scosse sismiche, per poter usufruire dei vantaggi della ricostruzione. Queste accuse piovono da ogni parte contro le incolpevoli scosse sismiche, ree di voler solamente sfamare le loro famiglie. Le uniche a supportare dette scosse sono le appartenenti all'Associazione delle Ninfomani, che ringraziano periodicamente le scosse sismiche per trasformare il mondo, di quando in quando, in un enorme vibro-massaggiatore.

Le scosse sismiche non sono da confondersi con le scosse telluriche, che si accompagnano con tutt'altro aggettivo.

Ciò che conta – e che spesso scordiamo – è prendere il lato positivo di ogni cosa. Non tutto ciò che ci accade di negativo e negativo del tutto. Prendete me, per esempio. Grazie al terremoto, anni fa ho imparato a ballare il Foxtrot. Il Foxtrot, essendo un ballo in quattro quarti fatto di spostamenti laterali, viene facilitato durante un terremoto di tipo oscillatorio. Il terremoto di tipo sussultorio aiuta invece l'headbanging durante un concerto heavy metal. Grazie al terremoto dell'Aquila, ho vinto il primo premio alla gara di ballo della Sagra del Castoro con l'Apprecchio ai Denti di Charleroi, in Belgio. Non smettero mai di ringraziare gli aquilani per essere nati all'Aquila e il terremoto dell'Aquila per aver dimostrato che noi italiani non sappiamo fare/prevedere/ricostruire un cazzo di niente. Né tanto meno sappiamo ballare il Foxtrot.

martedì 24 aprile 2012

Poco lucide impressioni di una satirica serata romana.

Scendo a Roma un sabato di questi. Per comodità, diremo sabato 21 aprile 2012. Sempre per comodità, diremo sabato scorso. Parto da Padova in un orario pomeridiano. Giusto per sincronizzare gli orologi, facciamo che erano circa le 14:57. Ricordate quest'orario, visto che è totalmente inutile. Intendo dire che se anche lo dimenticate, non succede nulla: i Maya non hanno previsto nulla per sabato 21 aprile alle ore 14:57 - ed infatti nulla è accaduto.

(Evito di far partire una invettiva sulla discriminazione dei cosiddetti giorni apocalittici. Diciamo che ci sono giorni che godono di un'importanza maggiore di altri. Alcuni finiscono su Voyager, altri no. Facciamocene una ragione.)

Appena il treno esce dalla mia odiatissima città patavina, il cielo si fa improvvisamente plumbeo. Speriamo che non piova visto che per l'ennesima volta non ho portato con me l'ombrello: la Vodafone mi chiama informandomi che ho vinto 1000 messaggi gratis e 1000 minuti gratis di chiamata per la mia millesima dimenticanza consecutiva in un anno. Sono sbalordito: non ricordavo di aver attivato la tariffa Vodafone Idiot. Due gocce sul finestrino poco prima dell'arrivo a Bologna e io che me le prendo violentemente con la prima divinità cristiana che mi capita a tiro. Una divinità femminile. Che vende il proprio corpo.

Arrivo a Roma in perfetto ritardo: 18:23 invece di 18:14. Il Freccia Argento è un mezzo strepitoso: nato per abbreviare i tempi di percorrenza delle lunghe tratte, finisce per aumentare i minuti di ritardo sull'orario previsto. Ci vuole classe. Appena scendo alla fermata della metro, ho un obiettivo importantissimo, paragonabile alla soddisfazione del primo uomo che ha messo piede sulla Luna e a quella del primo che ha scalato l'Everest: accendermi una sigaretta.

Faccio una telefonata.
"Sono al Colosseo. Come ci arrivo lì?"
"Vai dritto, vai a destra, poi dritto, poi sinistra, poi..."
"Tranquillo, ho tutto in testa."

Sì, una testa di cazzo, visto che nel tragitto mi perdo quattro volte per altrettante richieste di indicazioni ai passanti. Me la prendo con la prima divinità cattolica che mi passa a tiro. Una divinità onnipresente. Che grugnisce nel trugolo. Alla fine, riesco a giungere a Campo dei Fiori. Dove non ci sono fiori. Valli a capire sti romani. Bizzarri come noi veneti, ma meno tonti.

(Nel tragitto, scorgo le bellezze romane: bionde more tettone... No, cioè: il Colosseo, i Fori Imperiali, la Bocca della Verità. Bella Roma, niente da dire, proprio bella, però... un cazzo di cartello con scritto "Campo dei Fiori" no, eh?! Anche piccolo. Pure una freccia con scritto "Andrea, coglione, per di qua!" mi andava bene. Niente. Eccheccazzo, direbbe Zaratustra.)

La faccio breve.
Finito.

Sì, insomma, non così breve magari.

Un paio d'ore dopo sono nella sala del Teatro dei Satiri, in prima fila, pronto a godermi "Bolle di Sapone. Esistenzialismo satirico da 4 soldi", il nuovo monologo satirico di Filippo Giardina. (Dite la verità: l'immagine lì in alto vi aveva dato un bell'indizio su dove volevo andare a parare, vero? Sappiate che sono uno che odia le sorprese. Soprattutto quando deve farle agli altri.)

Le luci si spengono, parte una musica.

Filippo Giardina entra in scena e parte il suo monologo. La prima cosa che mi stupisce è il suo modo di stare sul palco: sciolto, pienamente a suo agio, con una carica che quasi si sente nell'aria e con la forza di essere se stesso. Mi dico: un giorno sarò anch'io così. Con un'aggiunta di miopia e altezza . Dal palco, Filippo lancia argomenti scabrosi, espliciti, ribalta concetti con maestria. Gela una parte del pubblico con la spiegazione del titolo (non mi sfuggirà una parola al riguardo) e con un pezzo sul cancro privo di pudore. E a me fa sempre ridere, ridere forte: sia quando parla di cani, sia quando affronta argomenti tabù. Era da tempo che non ridevo così tanto di fronte ad un comico italiano. Alcune volte aggrotto la fronte e mi chiedo: ma dove sta andando a parare? Poi arriva la rivelazione - sotto forma di spunto comico - e la risata esce potente. La platea gradisce molto. Partono numerosi applausi. E con ragion veduta: Filippo si chiede se davvero possiamo dichiarare colpevoli i preti pedofili, se sia giusta la meritocrazia, se gli stipendi dei politici, in fondo, non sia più giusto alzarli che abbassarli. Sul come lo fa, eh no, miei cari, ve lo dovete andare a vedere. Sappiate solo che questo è il miglior spettacolo di stand up (noi la chiamiamo, con poca fantasia, satira) made in Italy che io abbia visto (dal vivo o sul web; non me ne vogliano gli altri). Il fondatore di Satiriasi - tranquilli, è sempre lui - non perde l'occasione di rinverdire l'importante regola di Lenny Bruce ("Io non sono migliore dei miei bersagli") ed infatti inserisce di quando in quando anche se stesso, in una sorta di catarsi satirica o forse semplicemente di autoconsapevolezza. (Una mia amica psicologa dire che "fa una ricerca a specchio del suo ego attraverso la forma catartica della risata". E poi farebbe un gioco di parole. Questa l'abbiamo capita in tre, ma pazienza.)

In definitiva, "Bolle di Sapone" è uno spettacolo satirico acuto, sorprendente, intelligente e divertente. Uno spettacolo che fa riflettere e ridere di gusto contemporaneamente, ed è senz'altro una gran cosa, nell'era dell'esaltazione dei vari Brignano, Crozza, Littizzetto e della loro banalità televisiva. In "Bolle di Sapone" la banalità resta fuori della porta del teatro che si chiude alle vostre spalle. Per un'ora e un quarto, dimenticatevela. Non vi serve. Lasciatela direttamente a casa.

Non starò qui a dire che è uno spettacolo per tutti - non a caso, campeggia la scritta V.M. 18 - ma neanche è uno spettacolo per tutti gli adulti. Si tratta di uno spettacolo per persone che non hanno paura di affrontare un comico che non tira indietro la gamba quando si tratta di parlare di tabù, di argomenti scabrosi, di tirare in ballo la sborra, la figa (o meglio, fregna, che siamo pur sempre a Roma), il cazzo, i pompini e tutto quanto fa esplicito nel linguaggio quotidiano. In fondo, Filippo Giardina parla come parliamo tutti nel nostro quotidiano, non come parla Fabio Fazio a Raitre. E ci aggiunge la sua satira iconoclasta e travolgente.

Per quanto mi riguarda, lo spettacolo mi ha fatto scoppiare dentro il fuoco sacro della creatività. La mattina seguente ho comprato un block notes in edicola e ho passato le oltre tre ore di treno del ritorno a scrivere a più non posso, in maniera radicale e senza freni, su: crisi, coprofagia, cadaveri e necrofilia, sesso, morte. Alcuni di quegli spunti sono buoni, altri da rivedere, altri totalmente da buttare. Ma nella mia testa, lo spettacolo di Filippo Giardina mi ha fatto scattare un interruttore della creatività. Non so come chiamarlo meglio di così; ma so che ne avevo fortemente bisogno.

Grazie, Filippo.

  

 

domenica 12 febbraio 2012

Morituri sunt.

Scrivo canzoni. Collaboro con Battisti da quando è morto. Lo faccio perchè mi ha dato particolarmente fastidio che Mogol abbia dichiarato che non collaborerà più con lui, dopo la sua dipartita. Questa è discriminazione nei confronti dei morti. Perchè un artista morto non può più lavorare? Da quando è deceduto, nessuno fa più recitare Vittorio Gassman. E pensare che, anche in decomposizione, oscurerebbe di gran lunga Fabio Volo! (Cristian De Sica ha dichiarato che, dopo morto, il suo sogno è quello di girare "Natale all'Inferno"; ma purtroppo per lui, Lucifero gli ha già negato la location.) Il campo artistico è lasciato a se stesso, senza regolamentazioni di nessun genere. Nessuno interviene in maniera netta per evitare le morti bianche in questo ambiente. Ricordiamo per esempio Amy Winehouse, morta di sincope da swing. E del tutto sottovalutate sono anche le malattie preofessionali legate all'ambiente: stress da party sfrenati, tendiniti da red carpet e crisi artistiche. Justin Bieber, ignorato dalla solidarietà, convive da anni con una dermatite da abuso di make-up.

Ma il caso che più sconcerta è quello relativo alla morte di Vasco Rossi. Ipocritamente, lo star business sorvola sul tragico evento e arriva addirittura a festeggiarne i sessantanni. Ma Vasco non è più tra noi. Il cantante di Zocca è morto nel 1999 e da allora è diventato un ectoplasma che infesta malignamente la musica italiana. Perchè a lui è concesso lavorare anche dopo la morte e a Battisti no? (Lo dico per pietà umana, non per calcolo opportunistico: vedere quella salma struggersi ogni giorno per non potersi esprimere, sbriciola il cuore. Il suo.) Non si può accettare questa disciriminazione! Esiste forse una casta anche nel mondo della musica? Una casta che ci obbligherà, un giorno, ad ascoltare Tiziano Ferro e Jovanotti anche dopo il loro funerale (che verrà tenuto segreto). Tutto questo non è accettabile. Lunga morte agli artisti morti e basta discriminazione!

domenica 27 novembre 2011

Governo di crisi.

Nella foto: Mario Monti, nel 1912, alla guida del Titanic. Un secolo dopo, nulla è cambiato.

E insomma, sveglia popolo: è crisi! Lo è per davvero stavolta. Adesso non basta più essere ottimisti, guardare alla Grecia che sta peggio di noi (potere degli italiani: quando un italiano ha l'artrite, guarda un handicappato in sedia a rotelle e si tira su di morale), dire che è tutta propaganda giornalistica. Adesso le cassandre non sono più cassandre, serve coesione nazionale - e non è un caso che la Lega abbia deciso di rimanerne fuori.

Tutti gli altri gli hanno garantito la fiducia. Di Pietro, l'uomo immune da qualsiasi tipo di potere forte e di ogni sorta di congiuntivo, ha dichiarato che la sua non è una fiducia al buio. La posizione dell'IdV è come quella di una donna che non te la da ma ti permette il bukkakè. Casini invece ha dato piena fiducia al governo montiano, ma si sa, Casini è un uomo di fede (funziona così, con gli uomini di fede: credono che esista un uomo invisibile, che tutto sa e tutto vede, che è onnipotente, e che se gli gira il cazzo, ti sommerge sotto quintalate di pioggia; figurarsi se non credono in Monti!)

(Casini mi piacerebbe vederlo vestito da drag queen. Alla cerimonia di ordinazione di nuovi cardinali. Scusatemi, è una cosa mia.)

Il Pd e il Pdl, messo da parte Berlusconi e il berlusconismo, sono tutti d'accordo e si danno i bacetti nel corridoio del Transatlantico. Beati loro, che hanno la faccia come il culo!

Ma tutto questo è fatto perchè c'è crisi. C'è crisi nel reparto manifatturiero. C'è crisi nell'edilizia. C'è crisi nel tessile. E da quando ho le emorroidi, c'è crisi anche nel mio ano. Comprendo l'emergenza.

Ma a tutto c'è un limite! Perchè non si può vedere la nomina di Corrado Passera come Ministro dello Sviluppo, alle Infrastrutture e ai Trasporti. Eccheccazzo!! Passera!! Colui che ha gestito le poste italiane, mandando a casa 20.000 persone? Colui che ha gestito Alitalia portandola a quella barzelletta della Cai (che poi s'è ciucciato assieme a Colaninno)? Voi direte: quel Corrado Passera?? Uno ce n'è... E adesso fa il cavaliere di grand'ordine per la fuoriuscita dell'Italia dalla crisi. Le analogie di questo governo con il capitano del Titanic, si sprecano.

Questo è il governo delle banche e dei banchieri. Ovvero: coloro che ci hanno portato alla crisi. Insomma, prima hanno spolpato il pollo, adesso vogliono pure cucciare il midollo delle ossa. Niente di nuovo sotto il sole quindi: cambiano i cazzi, ma i culi son sempre i nostri.

domenica 11 settembre 2011

Quelle torri là, in quella città, dieci anni fa

Finalmente, ecco una ricorrenza in cui si può parlare di morti senza che siano santi, martiri o conduttori televisivi la cui salma è stata trafugata. Non so voi, ma io ne sentivo il bisogno. (Se Mike Bongiorno fosse morto nell'attentato dell'11 settembre, nessuno avrebbe in seguito trafugato il suo corpo. Se Raimondo Vianello fosse morto nell'attentato dell'11 settembre non avremmo visto qualcuno sorridere incautamente al suo funerale. A volte basterebbe tanto poco per credere che la nostra società sia sana...)




Tutti ricordiamo cosa stavamo facendo l'11 settembre di dieci anni fa. Anch'io. Ma continuano ad essere cazzi miei.



Era il primo pomeriggio. Ero appena tornato dal lavoro. Dormivo. Mia madre mi sveglia e mi fa:
“Sono crollate le Torri Gemelle!”
“Tutte e due?”
“Sì,” mi spiega, “sono omozigote.”



Non siamo ipocriti: tutti noi siamo rimasti colpiti da ciò che è successo; ma coloro che erano all'interno delle Twin Towers un po' più di noi. È una questione di prospettive. Molti si sono espressi sul fatto che la manovra compiuta dai dirottatori era assai difficoltosa da compiere e che bisogna essere piloti esperti per poter far virare in tal modo e in così poco spazio aerei così grandi come i Boeing utilizzati. Se i dirottatori fossero sopravvissuti, adesso non avremmo Alonso alla guida della Ferrari. Un terzo aereo ha colpito il Pentagono, facendone collassare un settore. Da allora, risulta impossibile calcolarne l'area. E che dire dell'aereo che cadde in Pennsylvania? Pessimo atterraggio di emergenza.



Gli attentatori (secondo la tradizione araba del martirio) dovrebbero adesso essere nell'aldilà, accompagnati da 72 vergini contro le quali si schiantano quotidianamente. Evidentemente, prima di compiere l'attentato, nessuno gli ha parlato di Las Vegas.



(Sia chiaro, non è credibile che gli attentatori si trovino adesso in compagnia di 72 vergini. Non dopo tutti questi anni almeno. Sono fanatici, mica coglioni!)



Non ve l'ho raccontata giusta. Il giorno in cui crollarono le due Torri, io mi stavo masturbando. Dal soggiorno mia mamma mi gridò:

“Andrea, è successo un fatto gravissimo! Vieni subito!”
Ho obbedito.
Non è stato un bel gesto da parte mia: unire sperma e morte è una cosa che nemmeno la necrofilia può giustificare. Ancora oggi, ogni volta che mi masturbo mi assalgono i sensi di colpa e devo correre a confessarmi. Per guadagnare tempo, a volte mi masturbo direttamente nel confessionale. Il parroco è contento.



(Faccio spesso battute sull'11 settembre. Ogni volta che un americano se ne lamenta – non che ce ne siano veramente, ma nella mia fantasia sono persone che adorano farsi la doccia spalmandosi con la salsa del Big Mac – ricordo le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, senza dimenticare le atrocità del Vietnam, Allende e Pinochet, Panama... Non sei ancora pari, America America...)



Giocate i seguenti numeri sulla ruota di Venezia: 11 09 20 10. Non usciranno mai, ma se dovesse succedere non sentitevi in colpa quando andrete a ritirare la vincita: ci sono banche e aziende che su tale tragedia, ci hanno lucrato molto più di voi.

sabato 13 agosto 2011

Meglio essere poveri



Nella foto: una drammatica seduta di Piazza Affari.


In questi giorni in cui le Borse mondiali sono crollate, il mio pensiero non va ai poveri, ma ai ricchi. Pensateci bene: oggi essere poveri conviene! Quandi i mass media ci raccontano che sono stati bruciati quantità abnormi di miliardi di euro, ventilando che stiamo perdondo tutto, i poveri possono solo alzare le spalle e sbuffare, perchè loro da perdere non hanno un bel niente. I ricchi, invece, quelli sì che ne hanno di cose da perdere: i loro agi e i loro stravizi (leggi: andare a puttane), le loro ville e i loro yacht (leggi: festini con puttane), devono vendere l'ultimo bolide o l'ultimo modello di SUV (servono per andare a puttane). I ricchi non possono perdere tutto: hai bisogno di soldi per poter chiamare tuo figlio Nathan Falco, perchè se perdi il tuo status quo diventi solo un coglione che ha dato a suo figlio un nome del cazzo.


(Un elenco non definitivo di nomi idioti dati dai ricchi ai loro figli: Oceano, Chanel, Ever Imre, Yari, Ireland, Salome Violetta, Maelle, Anna Lou, Brando, Aurora Sophie, Liala. Crescendo, questi bambini invidieranno gli orfani.)


Negli ultimi anni, ho investito tutto nelle azione della Scottex. Così adesso non mi arrabbio più di tanto quando il mio commercialista mi dice che con quelle azioni posso pulirmici il culo. Ho i miei anticorpi.


(Questa battuta l'ho creata per la prima volta nel 2008. Funziona ancora. E' bello vedere che il mondo è popolato di esperti dell'alta finanza che non ci stanno capendo più un cazzo.)


Non tutto il male viene per nuocere. Ci sono anche degli aspetti positivi. Questa crisi dà l'opportunità a persone che (come me) non ci capiscono molto di economia di infilare nelle loro frasi la parola "Nasdaq".


(Quando il 29 ottobre 1929 avvenne quello che viene chiamato il Martedì Nero, crollò un intero sistema, ma non la voglia di fica. Per questo suggerisco di quotare in Borsa la maggior parte dei siti porno.)


Bando agli scherzi, una soluzione c'è: quotare in borsa la cocaina. Quale miglior risposta! Le conseguenze positive non tarderebbero a concretizzarsi. Prima conseguenza: la Colombia diventerebbe la prima potenza mondiale. Seconda conseguenza: ad ogni sniffata, più 0,1% dell'indice MibTel. Terza conseguenza: presidente degli azionisti sarebbe Kate Moss, che troverebbe finalmente un lavoro. E poi l'economia avrebbe un rimbalzo notevole e tutto si sistemerebbe. E' proprio vero: le soluzioni che non vedi sono proprio quelle che hai sotto al naso.


Negli ambienti bancari, intanto, serpeggia il panico. Oggi ho visto un ragioniere di cassa venire internato per aver pronunciato la parola "obbligazioni".


Credetemi, in questo momento è meglio essere poveri. Lo dice anche la Bibbia, i cui celebratori sono notariamente degli ottimi esperti di transazioni finanziarie.



mercoledì 10 agosto 2011

Nuovissimo metodo zanzaricida

Zanzare: ce ne sono talmente tante che ormai donano il sangue persino gli anemici.



Il problema delle zanzare può finalmente trovare una soluzione definitiva e drastica. Ho elaborato (dopo due mesi di continue e fastidiose punture) un metodo infallibile per l'eliminazione di questo fastidiosissimo insetto. Un metodo che non esisterei definire eco-sostenibile: avvelenare il proprio sangue. E' il metodo più efficace, in quanto le zanzare berranno il nostro sangue avvelenato e stramazzeranno in pochi minuti. Mi chiedo come ho fatto a non pensarci prima!


Per metterlo in pratica vi servono le seguenti cose: 300 milligrammi di aconitina; 40 grammi di polvere di cadmio; una siringa.


Posologia: inserire la polvere di cadmio nella siringa, diluire con l'aconitina e quindi iniettarsi il tutto nel braccio destro, tramite endovena. L'iniezione deve avvenire di sera, dopo aver spalancato tutte le finestre ed essersi legato al collo una lampadina da 150 Watt, rigorosamente accesa. Le zanzare saranno attirate dalla luce e dall'odore del vostro sangue, vi pungeranno e moriranno peggio che con l'ammazza-zanzare!


(Sarebbe utile che voi evitaste - per la prima ora e mezza circa - di morire per avvelenamento da cadmio. Il tempo necessario per uccidere quelle 10/15 meglio se 20 fastidiose creature. Perchè, come saprete, le zanzare sono attratte dal sangue caldo, e quindi se mi stramazzate prima, addio soluzione! Resistete!)


Qualcuno potrebbe obiettare che esistono altri metodi, come ad esempio la disinfestazione. Ebbene, negli USA hanno dimostrato che anni di DDT spruzzato sulle bestiacce hanno fatto sì che queste lo sintetizzassero, finendo per nutrirsi di rifiuti tossici. Qualcosa di simile, è successo a me con il mio cane: gli ho dato da mangiare il chappy per così tanti anni, che adesso fa l'operaio alla Manzotin. Dice che gli piace la sua indipendenza. Ora, quando lo invito a girarsi sulla schiena e farsi grattare la pancia, mi manda affanculo e preferisce farsela grattare dal suo commercialista. Da quando è in affari, vede il resto del mondo animale come una multiproprietà da rifilare agli idioti.

martedì 28 giugno 2011

DNA volatili


Oggi, mentre rammendavo i calzini, mi sono accorto che – per un movimento improvvido della mano destra – avevo modificato il mio DNA. È stato quando l'ago con cui rammendavo mi si è infilato nell'indice della mano destra, finendo per creare un rapporto acciaio-sangue-epidermide che ha portato al mescolamento di una delle sequenze del mio codice genetico. Un incidente. Alquanto bizzarro, se si pensa che io sono maestro in due attività: rammendare calzini (appunto) e fare il nodo alla proboscide degli elefanti (in quei rari casi in cui vogliono apparire eleganti). Ma io divago, e dovete perdonarmi: la faccenda mi ha turbato. Perché so che le modificazioni del DNA possono portare a delle conseguenze terribili.

Come per Casini: la cui metamorfosi del codice genetico l'ha portato ad essere un integralista cattolico che crede fermamente nei valori della famiglia pur essendo divorziato e risposato.

Come Fini: che gioca a fare l'antiberlusconiano dopo che per 17 anni è stato alla corte di Re Silvio; e che gioca a fare il moderato mentre nel contempo riesuma nei suoi discorsi valori tanto cari al Ventennio.

(O come coloro che – per delirio antiberlusconoide – dicono che, tutto sommato, adesso è pur sempre meglio Fini e Fini gli sta quasi quasi bene.)

Come Mastella, che ormai è arrivato al punto di riuscire a cambiare il suo DNA a piacimento ogni 2-3 anni o giù di lì.

O come il campione dei campioni, il peso massimo per eccellenza: Capezzone! Solo tre anni fa (ricordate?) il buon Daniele era nelle file dei radicali e portava avanti le seguenti battaglie:
- a favore dell'Eutanasia (tuonando contro il Vaticano talebano);
- a favore della ricerca su embrioni e cellule staminali (idem come sopra);
- a favore dell'aborto (che ve lo dico a fa'?);
- per la legalizzazione delle droghe leggere.

Ma le metamorfosi del DNA sono bastarde, bastardissime. E così, in men che non si dica, ci troviamo di fronte ad un nuovo modello di Capezzone, un essere che fisicamente è uguale ma che intimamente è totalmente diverso. E che ora:
- è contro l'eutanasia;
- è contro la ricerca su embrioni e cellule staminali;
- fa pappa e ciccia col Vaticano;
- tuona contro l'aborto;
- della legalizzazione delle droghe leggere neanche a parlarne (sta con Giovanardi, ora...)
Non è più Capezzone, è il cardinal Bagnasco in incognito.

Con tutti questi esempi, capirete il mio terrore quando mi sono accorto di essermi incautamente modificato il DNA. Potrei diventare qualsiasi cosa: un prete pedofilo, un attore porno (magari!), un idraulico padano xenofobo e omofobo simpatizzante della Lega (oh, no.. no...), un cretino (vabbeh, capirai...), una quota latte, una digressione semiseria di Marco Travaglio.

Speriamo di no, ma rischio grosso e lo so. Per il momento, mi sono tramutato in un essere nevrotico che scrive pezzi ticchettando su una tastiera. Non è cambiato molto.

Torno a rammendare calzini.