giovedì 9 settembre 2010

Non ci resta che ridere


Domenica scorsa, all'età di 60 anni, ci ha lasciato il comico Robert Schimmel, deceduto in seguito ad un incidente stradale che lo aveva lasciato in fin di vita.

Vita dura, quella del comedian Bob: divorzi, un infarto, un figlio morto, la diagnosi di un cancro raro (linfoma non-Hodking) contro il quale stava lottando. Ed infine, questa ennesima botta, quella letale.

La grande forza di Schimmel, però, era quella di saper affrontare con la sua arte le sue sfortune. Nel monologo Unprotected affronta in piena faccia l'infarto che l'aveva poco prima colpito, analizzando la sua vita e le sue abitudini dopo questo evento e prendendo in giro un opuscolo medico che spiegava cosa bisognava fare o non fare in materia di vita sessuale di coppia dopo che il tuo cuore ha subito un piccolo crack. E in Life since then non si tira indietro, con piglio da grande performer, nell'analizzare quel bastardo di tumore che lo aveva colpito e contro il quale stava ancora lottando. E facendo sempre ridere. Dimostrando un'umanità profondissima, un carattere d'acciaio che lo aiutava a sopportare colpi che avrebbero steso un elefante. Muscoloso nell'animo e nella mente, Robert Schimmel ci ha insegnato che quando parliamo di vita non si tratta nè di commedia nè di tragedia. Si tratta di farsa.

Meglio riderne, quindi... Tanto alla fine non ne usciamo vivi.

Grazie, Bob!
We will miss you...

mercoledì 1 settembre 2010

Usa anca ti el Fotosciop!


Se ne vedono di tutti i colori, ma quello verde-federalista è proprio il più spassoso della compagnia. Numero circense, contrario a tutte le regole del buonsenso, da parte del quotidiano La Padania (con chi è schierato? aspetta... fammi memoria...)! Notate la foto qui a sinistra (a destra per i mancini)? Ebbene, a vederla sembrerebbe proprio che la CGIL abbia manifestato al fianco dei Rom per i loro diritti.
(Tra parentesi: cosa ci sarebbe di male? I Rom sono forse figli di un dio sociale minore? Mah...)
(Tra parentesi, secondo atto: la CGIL non lo farebbe mai. Purtroppo.)
Ma la cosa più spassosa è un'altra: la foto è finta, la notizia pure, il taroccamento è fatto usando non certo il cervello, ma un'altra parte del corpo, un po' meno nobile. Insomma, è fatto a cazzo. Perchè, come dimostrano le didascalie, ci sono degli errori evidentissimi. Innanzitutto, a sinistra (i mancini stavolta si adeguino) vi sono due bandiere con una sola asta. Einstein, dall'aldilà, non commenta perchè sta ancora ridendo. Delle bandiere sulla destra, poi, è tutto un bel dire. Innanzitutto, il gusto del comico con cui il giornale padano pone due delle tre bandiere davanti all'albero che invece, rispetto alle bandiere stesse, risulta chiaramente in primo piano. I leghisti, si sa, sono Pre-raffaeliti. E poi... (AHAHAHAH!!! scusate...) notiamo la direzione delle bandiere... (AHAHAHAHAHAH!!! scusate di nuovo...) due (ad una manca pure un'asta, ma che ve lo dico a fare?) sventolano verso sinistra, le altre verso destra. Nuovi concetti sui moti convettivi dell'aria? Aspettiamo il Nuovo Sussidiario Padano 2010-2011 per ragguaglio. Certo, un originalone, questo Eolo!
E così, è confezionato il taroccone, con tanto di notizia sbandierata: "CGIL IN PIAZZA COI ROM!" Io non so come si possa cadere tanto in basso, perchè non sono leghista, ma secondo me questi qua sorseggiano troppa acqua del Po, quando fanno la loro benedizione della loro personalissima divinità. O è qualcosa che si trova nel prosecco?
Di certo, serve che qualcuno gli insegni ad usare... Borghezio, com'è che si scrive?
"Fotosciop!"
Grazie, ben gentile!

venerdì 5 febbraio 2010

(I can't get no) contradiction!

Luca Barbareschi, nel monologo iniziale della prima puntata del suo nuovo talk televisivo, copia Spinoza.it, recitando peraltro malissimo le battute. Questo fa del suo "Barbareschi Sciock" ciò che fin dapprincipio io sospettavo: una tragedia annunciata.

Il plagio è un fatto ignobile e senz'altro insopportabile, ma c'è anche un aspetto ben più grave. Anche di Barbareschi.

Nel monologo iniziale, come detto copiato, Barbareschi fa battute satiriche - piuttosto innocue, ad esser precisi - sull'attualità. E lo fa mentre contemporaneamente è deputato del PdL alla Camera. Le due cose sono inconciliabili e contraddittorie e danno il là ad un triplice manifestarsi di aspetti, uno grave, uno molto grave e uno gravissimo. Facciamo un rapido esempio di ciò che potrebbe accadere durante il suo talk show.

Aspetto grave: Barbareschi fa una battuta satirica sul leggitimo impedimento, una battuta che mette in cattiva luce il provvedimento stesso, ma poi alla Camera - in quanto deputato del PdL - vota a favore di quel provvedimento. Qui ci si trova di fronte ad una contraddizione oltrechè di una ambiguità. Se la satira è - e lo è - espressione del libero punto di vista, qui Barbareschi non ci farebbe capire appieno il suo: è contro il leggittimo impedimento (motivo per cui fa la battuta satirica) o ne è a favore (motivo per il quale vota a favore del provvedimento in Parlamento)? Mi dispiace, Barbareschi, ma questa ambiguità alla satira non è concessa.

Aspetto molto grave: Barbareschi non fa alcun riferimento al legittimo impedimento. Proprio perchè deputato di quel partito politico che sta cercando di approvarne il provvedimento. Può la satira accettare un tale atteggiamento? Potrei essere maleducato e dire "no!", ma sarò pacato e dirò invece: ma neanche per sogno!! Il legittimo impedimento è senz'altro materiale satirico, va analizzato con gli strumenti della satira, strumenti che sono sempre impostati su un fronte di conttrapposizione al potere. Barbareschi è connivente a quello stesso potere che dovrebbe mettere alla berlina, quindi evita l'argomento per non porsi in contraddizione. Questo è inaccettabile, dal punto di vista satirico.

Aspetto gravissimo: Barbareschi fa la battuta sul legittimo impedimento e il PdL ne approfitta per sottolineare come "all'interno del partito c'è massima libertà di espressione". In questo modo la "satira" - tra virgolette: in realtà non la è - presta il fianco ad una volgare banalizzazione e fa il gioco del potere, annullando il suo valore dirompente. Ci troviamo di fronte ad un'artista che banalizza un genere letterario che ha radici millenarie per dare manforte alla sua parte politica. Questo non solo è intollerabile, ma è volgare e squallido. Per questo non è lecito che si faccia satira su giornali di partito - Il Giornale, L'Unità - o su altri quotidiani che con i partiti di massa hanno collusioni - La Repubblica, Il Corriere della Sera.

Chi fa satira non può avere appartenenze partitiche. L'unico modo che ha la satira per mantenersi limpida e vitale è che chi la fa si mantenga indipendente, sempre. Quindi, due sono le cose: o Barbareschi smette di fare satira (e sarebbe un bene) o smette di fare il deputato del PdL (e sarebbe auspicabile). Deve rompere la contraddizione. Se no è troppo comodo.

La satira non è comoda: è un assunzione di responsabilità. Troppo comodo farla col culo al caldo.

lunedì 18 gennaio 2010

Spunto di riflessione su quello che potrebbe essere (davvero) il Progetto HAARP


IL PROGETTO H.A.A.R.P.

Nel corso dei secoli, i mutamenti climatici hanno rappresentato uno dei più potenti catalizzatori dei pensieri dell'uomo, influenzandone le credenze e le azioni, gli umori e le decisioni, sempre in un modo apparentemente casuale, ma in realtà guidati dalla ferrea logica della natura.

Tuttavia dalla rivoluzione industriale ad oggi qualche ferita abbiamo incominciato ad infliggergliela, e la Terra oggi non è certo più quella dei giorni antichi, dove tutto era in perfetto equilibrio bio-ambientale.

Ma mentre i più visibili sembrerebbero gli allarmi della comunità scientifica sul surriscaldamento globale, il rischio maggiore è forse quello, praticamente ignorato dai mass-media, di un mutamento climatico a scopi militari.

Esiste infatti dal 1992 un progetto del Dipartimento della Difesa Statunitense, coordinato dalla Marina e dall'Aviazione, denominato HAARP (High-Frequency Active Auroral Research Program). E' il cuore vero e proprio del più vasto - e ben più noto - programma di "Guerre Stellari", avviato nei primi anni Ottanta sotto le amministrazioni Reagan-Bush, che ora sta accelerando la sua corsa drogato da una spesa militare mai vista in precedenza, giustificata dal solito bipensiero orwelliano: "La guerra è pace".

La base principale di HAARP occupa un'estesa area a Gakona, in Alaska, sul cui terreno è installata una serie di 180 piloni d'alluminio alti 23 metri, su ognuno dei quali si trovano una coppia di antenne per la banda bassa ed una per la banda alta, in grado di trasmettere onde ad alta frequenza fino ad una distanza di 350 km. Queste onde sarebbero indirizzabili verso zone strategiche del pianeta, sia terrestri che atmosferiche.

Come spesso succede, la facciata dell'operazione ha nobili scopi: lo studio accademico della ionosfera e lo sviluppo di nuove tecniche radar, che permettano agevoli comunicazioni con i sottomarini e rendano possibili radiografie di terreni, in modo da rilevare armi od attrezzature a decine di km di profondità; a conferma di ciò, è online il sito del progetto, che dipinge l'immagine di un'innocua stazione scientifica, con tanto di webcam. (1)

La realtà, come sempre, va cercata oltre la superficie.

DA TESTLA A EASTLUND

Negli anni Ottanta Bernard J. Eastlund, fisico texano del MIT di Boston, ispirandosi alle scoperte di Nikola Tesla, registrò negli Stati Uniti il brevetto n° 4.686.605 denominato "Metodo ed attrezzatura per modificare una regione dell'atmosfera, magnetosfera e ionosfera terrestre", a cui ne fece seguire altri undici. In uno di questi era descritta la proprietà riflessiva della ionosfera per utilizzi come "sistemi di raggi energetici", "esplosioni nucleari graduali senza radiazioni", "sistemi di rilevamento e distruzione di missili nucleari" e "sistemi radar spaziali".

Alcune di queste invenzioni furono acquisite dalla ARCO, proprietaria di ampie riserve di gas naturale in Alaska, le quali potevano in questo modo essere riconvertite in energia elettrica redistribuibile tramite la ionosfera ai propri clienti in tutto il mondo: la visione di Tesla di distribuire energia senza fili e gratis nelle case di tutto il mondo stava in parte per realizzarsi, seppur concettualmente distorta da forti interessi economici. (Su Nikola Tesla, un genio tanto ignoto alla storia quanto è grande il debito dell'umanità nei suoi confronti, è in preparazione una apposita scheda).

Inoltre, queste invenzioni rendevano possibile manipolare il clima, quindi creare pioggia quando necessario per favorire l'agricoltura o neutralizzare fenomeni distruttivi quali tornado ed uragani.

A questo punto entrò in scena il governo, e la storia si fece più complicata.

Tutti i brevetti di Eastlund vennero dapprima sigillati sotto un ordine di massima segretezza, per poi passare alla E-Systems, una delle maggiori fornitrici di tecnologie avanzate ai servizi segreti di molte potenze mondiali, assorbita poi dalla Raytheon, una delle quattro maggiori fornitrici della difesa Usa, produttrice dei missili Tomahawk, Stinger (questi spesso finiti nelle mani di paesi "canaglia" e gruppi terroristici"), e dei famigerati Bunker Buster. Le connessioni con il potere sono riassumibili nella figura di Richard Armitage, oggi Vicesegretario di Stato e Viceministro degli Esteri nell'amministrazione Bush. Armitage, già consulente, membro del consiglio d'amministrazione, firmatario e convinto sostenitore del PNAC, risulta anche implicato in molte operazioni segrete della CIA dal Vietnam ad oggi.

Secondo le scoperte di Eastlund, dirigere la potenza di HAARP verso uno specifico punto della ionosfera la farebbe riscaldare al punto da innalzarla fisicamente, in modo da creare un rigonfiamento altamente riflettente, definito da lui "effetto lente", in grado di convogliare i raggi sulla terra con effetti devastanti: la potenza di tali onde sarebbe tale da provocare modificazioni molecolari dell'atmosfera, causando - a seconda delle diverse frequenze - cambiamenti climatici, la possibile disgregazione di processi mentali umani, e forse anche, appunto, effetti sui movimenti tettonici di magnitudine imprecisata.

STRATEGIE GLOBALI

Gli avvenimenti geopolitici attuali potevano essere intuiti già anni fa, leggendo profetici libri come la Grande Scacchiera di Zbygniew Brzezinsky, del 1997, o i testi programmatici del PNAC, Project for a New American Century, dello stesso anno.

lo stesso possiamo fare ora analizzando scritti e dichiarazioni di influenti pensatori ed alti vertici militari, rispetto ad un futuro relativamente vicino.

Lo stesso Brzezinsky, consigliere della Sicurezza ai tempi di Carter, già nel 1970 scriveva nel suo libro "Tra due Età'": " La tecnologia renderà disponibile, ai leader delle principali nazioni, tecniche per condurre operazioni di guerra segrete, che richiederanno l'impiego di un esiguo numero di forze di sicurezza [...] Tecniche di modificazione climatica potranno essere impiegate per produrre prolungati periodi di siccità o tempesta". Risalgono infatti a quei tempi, seppur in forma rudimentale, i primi studi relativi alla guerra climatica, come il Progetto Popeye per estendere la stagione dei monsoni in Vietnam.

Il documento più interessante è lo studio redatto da sette ufficiali dell'esercito Usa nell'Agosto del 1996, intitolato: " Il clima come moltiplicatore di potenza: averne il controllo nel 2025", nato da una direttiva del Comandante delle forze aeree statunitensi, tesa a stimolare un dibattito intellettuale tra i membri dell'esercito, in cui si afferma: "Nel 2025 le forze aereospaziali Usa potranno avere il controllo del clima se avranno capitalizzato le nuove tecnologie sviluppandole nella chiave delle applicazioni di guerra. [...] Dal miglioramento delle operazioni degli alleati e dall'annullamento di quelle del nemico tramite scenari climatici "su misura", alla completa dominazione globale delle comunicazioni e dello spazio, la modificazione climatica offre al chi combatte una guerra un'ampia gamma di possibili modi per sconfiggere o sottomettere l'avversario". (2)

Questi propositi sono confermati da un successivo studio del 2003, intitolato "Padroneggiare l'ultimo campo di battaglia: i prossimi avanzamenti nell'uso militare dello spazio" ad opera del Project Air Force della Rand Corporation, un think-thank legato alle lobbies del petrolio e delle armi che ha avuto come amministratore Donald Rumsfeld, e nel cui consiglio di amministrazione figura Lewis Libbey, socio fondatore del PNAC ed attuale direttore del personale di Dick Cheney.

Il concetto alla base di questo rapporto è la "Full Spectrum Dominance", vale a dire una politica di eccezionali investimenti militari mirati alla conquista ed al mantenimento di una posizione di superiorità nello spazio, se non addirittura di un suo controllo assoluto.

Il che obbligherebbe chi volesse contrastare l'impero a farlo esclusivamente via terra e mare.

Al riguardo, sono particolarmente significative le parole del Comandante in Capo del comando spaziale Usa, Joseph W. Ashy: "Alcune persone non vogliono sentirne parlare. ma assolutamente siamo prossimi a combattere nello spazio. Combatteremo dallo spazio e nello spazio. Un giorno o l'altro colpiremo obiettivi terrestri - navi, aeroplani e obiettivi sulla terraferma - dallo spazio."

Il 22 Febbraio del 2004, l'Observer ha pubblicato un rapporto "segreto", commissionato da Andrew Marshall, influente consigliere di Rumsfeld, che sarebbe sfuggito al Pentagono, e che conclude: "Un improvviso sconvolgimento climatico porterà ad una catastrofe globale di monumentali proporzioni, che comprende una guerra nucleare e disastri naturali, portando intere nazioni a scomparire sotto il mare ed i pochi sopravvissuti a combattere per le scarseggianti risorse di cibo, acqua ed energia".

Può sembrare la descrizione di un futuro remoto da film Hollywoodiano, ma già nel 2006 avverrà il lancio dimostrativo nella stratosfera del Falcon, un drone armato di testate nucleari in grado di volare all'altezza di 100.000 piedi, alla velocita' di 12 volte quella del suono, virtualmente inattaccabile, i cui futuri sviluppi lo renderanno in grado di colpire ovunque partendo dal territorio degli Stati Uniti.

Il 2006 è anche l'anno in cui HAARP verrà dotato dei restanti trasmettitori, portandolo alla massima potenza. Sempre per aiutare l'agricoltura?


LA COMUNITA' SCIENTIFICA

Sono molte le voci di protesta riguardanti questi folli e distruttivi progetti. Fra queste, la scienziata di fama mondiale Rosalie Bertell denuncia che "gli scienziati militari degli Stati Uniti stanno lavorando sui sistemi climatici come potenziale arma. I metodi includono l'accrescimento delle tempeste e la deviazione dei fiumi di vapore dell'atmosfera terrestre per produrre siccità o inondazioni mirate". Richard Williams, fisico e consulente dell'Università di Princeton, dice che "i test di surriscaldamento della ionosfera sono un atto irresponsabile di vandalismo globale [...] HAARP potrebbe essere un serio pericolo per l'atmosfera terrestre. Con esperimenti di questo tipo, potrebbero essere fatti danni irreparabili in poco tempo".

Alcuni ricercatori già oggi sospettano dei collegamenti con i recenti sconvolgimenti climatici, terremoti, uragani, maremoti, diffuse siccità. (3)


LA RUSSIA

Il Parlamento Russo, la Duma, ha rilasciato nel 2002 il seguente comunicato, firmato da 188 deputati: "Sotto il programma HAARP, gli Stati Uniti stanno creando nuove armi geofisiche integrali, che possono influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza. Il significato di questo salto è comparabile al passaggio dall'arma bianca alle armi da fuoco, o dalle armi convenzionali a quelle nucleari". Alcuni scienziati temono che la ionosfera possa collassare per squilibrio elettrico, concludendo: "Possiamo davvero rischiare di manomettere qualcosa che ancora non comprendiamo del tutto, e che appartiene ad ogni forma di vita (non solo umana) su questo pianeta?"

Recentemente il presidente russo Putin ha annunciato di aver sviluppato un nuovo tipo di missile balistico telecomandato, in grado di mutare tragitto durante il viaggio e rendendo dunque virtualmente inutile la difesa dello scudo spaziale: che sia un bluff o no, è certo che i progetti militari Statunitensi degli ultimi anni hanno generato una corsa agli armamenti senza precedenti che andrebbe decisamente ridimensionata e regolamentata; purtroppo, ciò viene ostacolato dal fatto che l'unica superpotenza rimasta si sia arrogata il diritto di giudicarli a seconda dei propri interessi come malvagi o meno, venendo così di fatto a creare le premesse per una nuova guerra fredda di dimensioni globali.

La Russia stessa ha portato avanti alcuni progetti basati sulle scoperte di Tesla fin dagli anni Cinquanta, in parallelo alle sperimentazioni degli Stati Uniti, salvo poi rallentarli anche a causa del collasso economico. Chissà se un certo Emmanuel Todd, il ricercatore francese che predisse la fine dell' impero sovietico nel 1976 ("Il crollo finale"), non abbia ragione ancora questa volta: analizzando gli stessi indicatori, nel suo ultimo lavoro "Dopo l'impero", del 2003, ha preannunciato la dissoluzione dell'ultima restante superpotenza.

Per ora, la Cina tace.

Come affermò Brecht: "La scienza, al servizio del potere, crea solo danni all'intera Umanità".

L'articolo qui riportato è stato scritto da Roberto Toso per il sito Luogo comune.

Link:

http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=13

Non voglio affermare che quanto soprascritto sia vero. Voglio comunque che e tutti noi ci informiamo su questo progetto HAARP, che mi sembra alquanto inquietante.