domenica 11 settembre 2011

Quelle torri là, in quella città, dieci anni fa

Finalmente, ecco una ricorrenza in cui si può parlare di morti senza che siano santi, martiri o conduttori televisivi la cui salma è stata trafugata. Non so voi, ma io ne sentivo il bisogno. (Se Mike Bongiorno fosse morto nell'attentato dell'11 settembre, nessuno avrebbe in seguito trafugato il suo corpo. Se Raimondo Vianello fosse morto nell'attentato dell'11 settembre non avremmo visto qualcuno sorridere incautamente al suo funerale. A volte basterebbe tanto poco per credere che la nostra società sia sana...)




Tutti ricordiamo cosa stavamo facendo l'11 settembre di dieci anni fa. Anch'io. Ma continuano ad essere cazzi miei.



Era il primo pomeriggio. Ero appena tornato dal lavoro. Dormivo. Mia madre mi sveglia e mi fa:
“Sono crollate le Torri Gemelle!”
“Tutte e due?”
“Sì,” mi spiega, “sono omozigote.”



Non siamo ipocriti: tutti noi siamo rimasti colpiti da ciò che è successo; ma coloro che erano all'interno delle Twin Towers un po' più di noi. È una questione di prospettive. Molti si sono espressi sul fatto che la manovra compiuta dai dirottatori era assai difficoltosa da compiere e che bisogna essere piloti esperti per poter far virare in tal modo e in così poco spazio aerei così grandi come i Boeing utilizzati. Se i dirottatori fossero sopravvissuti, adesso non avremmo Alonso alla guida della Ferrari. Un terzo aereo ha colpito il Pentagono, facendone collassare un settore. Da allora, risulta impossibile calcolarne l'area. E che dire dell'aereo che cadde in Pennsylvania? Pessimo atterraggio di emergenza.



Gli attentatori (secondo la tradizione araba del martirio) dovrebbero adesso essere nell'aldilà, accompagnati da 72 vergini contro le quali si schiantano quotidianamente. Evidentemente, prima di compiere l'attentato, nessuno gli ha parlato di Las Vegas.



(Sia chiaro, non è credibile che gli attentatori si trovino adesso in compagnia di 72 vergini. Non dopo tutti questi anni almeno. Sono fanatici, mica coglioni!)



Non ve l'ho raccontata giusta. Il giorno in cui crollarono le due Torri, io mi stavo masturbando. Dal soggiorno mia mamma mi gridò:

“Andrea, è successo un fatto gravissimo! Vieni subito!”
Ho obbedito.
Non è stato un bel gesto da parte mia: unire sperma e morte è una cosa che nemmeno la necrofilia può giustificare. Ancora oggi, ogni volta che mi masturbo mi assalgono i sensi di colpa e devo correre a confessarmi. Per guadagnare tempo, a volte mi masturbo direttamente nel confessionale. Il parroco è contento.



(Faccio spesso battute sull'11 settembre. Ogni volta che un americano se ne lamenta – non che ce ne siano veramente, ma nella mia fantasia sono persone che adorano farsi la doccia spalmandosi con la salsa del Big Mac – ricordo le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, senza dimenticare le atrocità del Vietnam, Allende e Pinochet, Panama... Non sei ancora pari, America America...)



Giocate i seguenti numeri sulla ruota di Venezia: 11 09 20 10. Non usciranno mai, ma se dovesse succedere non sentitevi in colpa quando andrete a ritirare la vincita: ci sono banche e aziende che su tale tragedia, ci hanno lucrato molto più di voi.