martedì 16 settembre 2008

Ma che bel castello: Lega e Popolo delle Libertà

Credevate fosse solo Berlusconi?
Andiamo, ragionate come degli ingenui.
Ascoltate...
(Accostando l'orecchio al pc si sente Bill Gates.)

Lega Nord

Roberto Calderoli
Resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Appello: condannato nel 1998 a 8 mesi per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, per aver partecipato ai disordini davanti alla sede della Lega in via Bellerio.
E' indagato per scontri con la polizia a Brescia; e per attentato all'integrità dello Stato: 'inchiesta di Verona sulle camicie verdi'.

Umberto Bossi.
CORRUZIONE (maxitangente Enimont). Condannato con sentenza definitiva (confermata dalla Cassazione).
RESISTENZA E OLTRAGGIO A PUBBLICO UFFICIALE.
Precedenti penali per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, ai quali somma il vilipendio alla bandiera.

Roberto Maroni.
RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE.
Condannato 4 anni e 20 giorni per i fatti avvenuti durante la perquisizione nella sede di via Bellerio a Milano.

POPOLO DELLE LIBERTÀ

Giuseppe Valentino.
Indagato in relazione a condotte inerenti la criminalità organizzata nel settore dei finanziamenti pubblici, degli appalti, delle infiltrazioni nelle istituzioni e nella pubblica amministrazione. Presente nelle indagini sulle scalate bancarie dell'estate 2005, indicato come uno dei politici che erano punto di riferimento per il banchiere Gianpiero Fiorani.

Sergio De Gregorio.
Nel 2005 raggiunge un accordo con l'Italia dei Valori per le elezioni politiche del 2006. Nel 2006, viene eletto al Senato nella Circoscrizione Campania. Il 25 settembre 2006 annuncia la sua fuoriuscita dall'Italia dei Valori. Nel settembre 2007 entra ufficialmente nello schieramento di centro destra, siglando un patto federativo tra il suo movimento e Forza Italia. Dal giugno 2007 è indagato dalla Procura antimafia di Napoli per i reati di riciclaggio e favoreggiamento della camorra. Il 25 febbraio 2008 è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma per il reato di corruzione.

Roberto Formigoni. Scandalo ricette d'oro per il quale ha una responsabilità politica per non aver saputo vigilare su un settore da sempre a rischio di corruzione (medici e sanità).
Indagato per irregolarità nella gestione della di Cerro (Lombardia).
Indagato per la gestione della società regionale Lombardia Risorse (un fallimento da 22 mila miliardi).
Indagato e poi rinviato a giudizio, su richiesta dei magistrati Alberto Robledo e Fabio De Pasquale, per abuso patrimoniale d'ufficio nella gestione della Fondazione Bussolera-Branca.

Giampiero Cantoni.
CORRUZIONE E BANCAROTTA FRAUDOLENTA. Da ex presidente della BNL è stato inquisito e arrestato per corruzione e bancarotta fraudolenta. Ha patteggiato la pena per 2 anni ed ha dovuto risarcire 800 milioni di lire.

Marcello DellUtri.
FALSE FATTURE E FRODE FISCALE. Condannato in Cassazione per false fatture e frode fiscale a due anni e tre mesi di reclusione (patteggiando la pena ed usufruendo dello sconto di pena pari ad un terzo) a Torino.
TENTATA ESTORSIONE
Assise: condannato a due anni di reclusione per tentata estorsione ai danni di Vincenzo Garraffa (imprenditore trapanese), con la complicità del boss Vincenzo Virga (trapanese anche lui).
Appello: Il 15 maggio 2007 la terza corte dappello di Milano conferma la condanna a due anni.
CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA.
Assise: in data 11 dicembre 2004, il tribunale di Palermo ha condannato Marcello DellUtri a nove anni di reclusione con laccusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il senatore è stato anche condannato a due anni di libertà vigilata, oltre allinterdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni (per un totale di 70.000 euro) alle parti civili, il Comune e la Provincia di Palermo.

Romano Comincioli.
In contatto con Gaspare Gambino (imprenditore siciliano vicino al cosiddetto cassiere romano di Cosa nostra Pippo Calò). Per i suoi rapporti con Cosa nostra e banda della Magliana è stato imputato a Roma (e poi assolto).
Accusato per bancarotta fraudolenta, è stato latitante per alcune settimane.
Imputato nel processo per le false fatture di Publitalia.
Accusato di aver fatto da mediatore tra il banchiere Gianpiero Fiorani e Berlusconi, durante la tentata scalata ad Antonveneta e di aver ricevuto fidi dalla Popolare di Lodi impegnata nella scalata.

Antonio Tomassini.
FALSO. È stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni di carcerazione per falso.

Salvatore Sciascia.
TANGENTI (Guardia di Finanza). Direttore centrale degli affari fiscali della Fininvest, è stato condannato assieme a Paolo Berlusconi ed al dirigente del gruppo Alfredo Zuccotti per aver pagato una somma complessiva pari a 330 milioni delle vecchie lire ai militari della Guardia di Finanza per indurli a favorire la Fininvest in occasione di tre verifiche fiscali. Nello specifico i controlli erano state effettuati su tre società del gruppo: la Videotime, nel 1989, la Mondadori, nel 1991, e la Mediolanum, nel 1992. Sentenza passata in giudicato, condanna definitiva della Cassazione il 7 novembre 2001 Arrestato il 25 luglio del 1994, aveva ammesso da subito il pagamento della provvigione e, interrogato dallallora pm Antonio Di Pietro, aveva spiegato che ad autorizzare l'esborso era stato Paolo Berlusconi, dal quale dipendeva, salvando così momentaneamente il grande capo.

Alfredo Messina.
Vicepresidente Mediolanum (gruppo Fininvest), indagato nella bancarotta HDC, referente Fininvest nelle intercettazioni telefoniche con Deborah Bergamini e Luigi Crespi. Chiamato come testimone al processo Berlusconi-Mills, si avvale della facoltà di non rispondere, perché indagato di reato connesso.

Antonio Del Pennino.
FINANZIAMENTO ILLECITO È stato condannato a 2 mesi e 20 giorni (convertita nella sanzione di 4 milioni) per finanziamento illecito
ENIMONT. FINANZIAMENTO ILLECITO E stato condannato a 1 anno 8 mesi e 20 giorni (poi patteggiati) per i finanziamenti illeciti alla metropolitana di Milano.

Ugo Martinat.
Viceministro delle Infrastrutture, è indagato a Torino per turbativa d'asta e abuso nelle gare
d'appalto per le Olimpiadi di Torino e per la Tav in Valsusa.

Luigi Grillo.
Indagato per presunta evasione fiscale, perché possessore di conti bancari in Liechtenstein. Grillo nega categoricamente e dice di aver «semplicemente comprato un podere a Monterosso, in Liguria, da un imprenditore del Liechtenstein ». Indaga anche la Procura Nazionale Antimafia. Oltre al mancato pagamento delle tasse, la Guardia di Finanza è stata delegata a verificare anche eventuali ipotesi di riciclaggio.
Indagato per aggiotaggio nell'ambito dell'inchiesta Bancopoli.
Indagato per truffa aggravata. Ha proposto un emendamento alla legge Gasparri sulle televisioni, che ha permesso a Mediaset di moltiplicare i propri ricavi.

Giuseppe Pisanu .
Coinvolto nello scandalo P2.
E' stato interrogato, l'ottobre 2005 dalla procura di Cagliari a
proposito di un presunto giro di favori nel corso dell'inchiesta sulla maxi-truffa Ranno-Fideuram per corruzione, peculato, truffa e riciclaggio.

Domenico Nania.
ABUSIVISMO EDILIZIO.
Assise: condannato per gli abusi edilizi della sua villa a Barcellona Pozzo di Gotto, in Sicilia.

Carlo Vizzini.
FINANZIAMENTO ILLECITO AI PARTITI (Enimont). Coinvolto nello scandalo Enimont con l'accusa di aver ricevuto un finanziamento illecito di 300 milioni. Condannato in primo grado, in appello strappa una prescrizione.
Il suo nome nella lista di politici che la Mafia voleva eliminare dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Giuseppe Firrarello.
Accusato di tangenti per l'appalto dell'ospedale Garibaldi di Catania. Non fu arrestato
perché parlamentare, il Senato negò l'autorizzazione a procedere.
E' stato richiesto il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa, turbativa d'asta e corruzione.

Marcello De Angelis.
ASSOCIAZIONE SOVVERSIVA E BANDA ARMATA. E' stato latitante e poi in carcere per tre anni.

Giampiero Catone.
Arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata.

Gianni Alemanno.
Indagato per finanziamenti illeciti da Callisto Tanzi (Parmalat) alla sua rivista "Area".

Fabrizio Cicchitto.
Il suo nome compare nelle liste della loggia massonica P2: fascicolo 945, numero di tessera 2232, data di iniziazione 12 dicembre 1980.

Silvano Moffa.
Indagato per corruzione e abuso d'ufficio in una vicenda d'insediamenti industriali a Colleferro. Nel suo collegio è stato interdetto.

Paolo Romani. Indagato per bancarotta fraudolenta e false fatture.

Francesco Colucci. Nel 1992 venne processato per voto di scambio, dopo il ritrovamento nel suo archivio informatico personale di migliaia di nomi accanto ai quali erano segnati i favori concessi (assunzioni nel settore pubblico, ricoveri dospedale, ecc.). Fu difeso dall'avvocato Domenico Contestabile (ora in Forza Italia) che definì la raccomandazione come non reato.
Nel dicembre 1994 venne condannato a 1 anno di reclusione per voto di scambio, per poi venire assolto in Cassazione.

Massimo Maria Berruti. E' stato inizialmente per un periodo capitano della Guardia di Finanza, nel nucleo speciale di polizia valutaria, incarico poi lasciato, dopo il 1985, anno in cui fu arrestato e indagato allinterno di una storia di tangenti (scandalo Icomec) ma che alla fine lo vide solo momentaneamente assolto, lavorando prima come commercialista, in seguito come consulente nella Fininvest di Silvio Berlusconi, dove si occupò di società estere e del Milan.
FAVOREGGIAMENTO Per il lavoro svolto nel gruppo finanziario nel 1994 subì un arresto, relativamente allinchiesta sulle tangenti alla Guardia di Finanza, venne accusato di favoreggiamento, di aver tentato di depistare le indagini, cercando di non far parlare i finanzieri arrestati sul caso riguardante la Fininvest. Dal processo ne uscì con inflitta una condanna a 10 mesi in primo grado, successivamente ridotta e venendo quindi ad una condanna definitiva di 8 mesi di carcere per favoreggiamento
CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA
Assise: condannato a 10 mesi.
Appello: condannato a 8 mesi.
Cassazione: condanna confermata a 8 mesi.

Renato Farina.
FAVOREGGIAMENTO. Il 2 ottobre 2006 l'ordine dei giornalisti lombardo lo sospende per un anno per aver pubblicato notizie false in cambio di denaro dal Sismi. Nel dicembre 2006 il sostituto procuratore di Milano, Armando Spataro, ne chiede il rinvio a giudizio assieme ad altre 34 persone, nell'ambito dell'inchiesta sul rapimento dell'ex imam di Milano, Abu Omar. Trentadue di esse sono accusate di concorso nel sequestro. Renato Farina (accusato di aver organizzato una falsa intervista con i magistrati con il solo scopo di raccogliere informazioni sull'indagine) e i funzionari del Sismi, Pio Pompa e Luciano Seno, devono rispondere invece di favoreggiamento. Nel febbraio 2007 ha patteggiato la pena ed è stato condannato a sei mesi di reclusione. La pena è stata immediatamente commutata in una multa di 6.800 euro. Farina ha riconosciuto le accuse di favoreggiamento mosse a suo carico e, nel corso degli interrogatori, ha ammesso di essere stato pagato ripetutamente dal SISMI per le sue attività e di aver ricevuto pressioni da Pollari e Pompa per reperire informazioni sulle indagini in corso sul sequestro di Abu Omar.

Giorgio La Malfa.
FINANZIAMENTI ILLECITI (Enimont). Condannato con sentenza definitiva a 6 mesi per aver percepito finanziamenti illeciti, provenienti dalla maxitangente Enimont.

Raffaele Fitto.
Il 20 giugno 2006 la Procura di Bari ha chiesto alla Camera dei Deputati gli arresti domicilari
di Fitto con l'accusa di illecito affidamento dell'appalto di gestione di 11 residenze sanitarie di proprietà dell'imprenditore romano Giampaolo Angelucci (che, secondo l'accusa, avrebbe versato una tangente di 500.000 euro). Si tratta della stessa inchiesta per cui è indagato Francesco Storace (La Destra). Il parlamento, tuttavia, non ha dato l'autorizzazione a procedere con 457 voti favorevoli, 1 contrario (dello stesso Fitto) e 2 astenuti. Il 22 dicembre 2007 la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio di Fitto e di Angelucci, accusati di concorso in corruzione e illecito finanziamento ai partiti. Le accuse per Fitto riguardano anche i reati di falso e peculato.

Antonio Buonfiglio.
Indagato per corruzione nell'inchiesta sui crediti della Federconsorzi.

Mauro Pili.
Ex presidente della Regione Sardegna, è indagato a Cagliari per peculato.

Gaspare Giudice.
La procura di Palermo chiese il suo arresto per complicità con la mafia. Il Parlamento ne impedì l'arresto e l'utilizzo processuale dei tabulati Telecom, quelli da cui erano documentati i rapporti e la dipendenza di Giudice dagli uomini delle cosche.

Aldo Brancher.
FALSO IN BILANCIO E VIOLAZIONE LEGGE FINANZIAMENTO AI PARTITI
Appello: contannato a 2 anni e 8 mesi. Indagato per tangenti.

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