giovedì 4 settembre 2008

Morte cerebrale

Nuovo attacco di Casa Vaticano alle questioni etiche. Ieri un editoriale pubblicato sull'Osservatore Romano precisa che per la dottrina della Chiesa, la morte cerebrale non può essere considerata morte a tutti gli effetti.
Ragazzi, più che diritto alla vita, questa sta diventando una minaccia di vivere.

Il protocollo di Harvard, redatto 40 anni fa e ancora assolutamente valido per la ricerca medica, ha spostato la dichiarazione di morte non più sulla base dell'arresto cardiocircolatorio ma sull'encefalogramma piatto. Vale la pena rammentare ai cardinali che questa decisione è alla base dell'espianto - e dunque del trapianto - di organi, un sistema accettato da tutti gli stati civili, esclusi il Giappone e - guarda caso - la Città del Vaticano.

Già nel 1991 un tal Cardinal Ratzinger si espresse negativamente nei confronti della morte cerebrale.
Ne disse una delle sue. Ecco qua:

"Più tardi, quelli che la malattia o un incidente faranno cadere in un coma 'irreversibile', saranno spesso messi a morte per rispondere alle domande di trapianti d'organo o serviranno, anch'essi, alla sperimentazione medica ('cadaveri caldi')"

Ratzi evoca Mengele. Usando lo stesso accento tedesco.

Ma è chiaro che la comunità scientifica non ci sta. Preoccupazione da parte di Carlo Defanti, primario all'ospedale Niguarda ("Se (...) in nome di un generica difesa della vita si va in rotta di collisione con tutto, allora la logica vorrebbe che l'attività di trapianto non possa essere più perseguita - la Repubblica, 3 settembre 2008), timori da parte dell'Aido: "Si crea confusione in un Paese dove gli organi donati bastano per un terzo delle persone che hanno bisogno." (la Repubblica, ibidem)

Categorico è invece Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti, che afferma che i principi stabiliti ad Harvard sono ancora validi senza riserve. La morte cerebrale, ci spiega, viene accertata quando cessano le funzioni del cervello e diagnosticata con mezzi strumentali. Viene confermato l'encefalogramma piatto in quanto le cellule sono morte e non mandano segnali elettrici.
I rilievi clinici sono chiari e si basano su:
  1. assenza di coscienza;
  2. assenza di respiro spontaneo;
  3. assenza dei riflessi cranici (come, ad esempio, la luce nella pupilla).

Nanni Costa dichiara: "C'è un enorme differenza tra morte cerebrale e stato vegetativo persistente: nel secondo caso le cellule sono sofferenti ma vive, mandano segnali elettrici, il soggetto rerspira da solo, ha riflessi cranici, insomma la persona è viva. (...) In Italia ogni anno ci sono oltre 2 mila accertamenti di morte cerebrale, e in nessuno di questi processi conclusi si è avuto altro termine se non il decesso della persona." (la Repubblica, ibidem)

Un test per i cardinali del Vaticano? Provate a fare recitare il rosario ad una persona cerebralmente morta. Se ce la fa, avete ragione voi!

Ha ragione la Chiesa? E infatti fra quattro anni si terranno i primi Giochi Olimpici per cerebralmente morti. (Non vedo l'ora di vedere i 110 ostacoli...)

Ma forse tutta questa sterzata verso un monolitico e fanatico diritto alla vita significa che in Paradiso stanno ristrutturando.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

sai che il tuo ragionamento sembra quello dell SS di hitler se uno nn pensa più uccidiamolo per prenderci i suoi organi...che baggianata per fortuna che esiste il VATICANO l'unico che difende ancora la vita, le tradizioni se il mondo fosse in mano a gente come voi saremmo rovinati

Andrea Stivi ha detto...

Guarda un po': il classico argomento fallace!
Sembra Ferrara che, durante la campagna elettorale, espone manifesti con la scritta "Abort macth frei" (l'aborto rende liberi), o altri con la scritta: "Abortisce per un reality!" (notizia falsa: questa cosa non è mai avvenuta, e vorrei ben vedere...)

Il mio NON è un ragionamento, è una constatazione di fatti. Esiste un protocollo chiamato protocollo di Harvard, redatto quarant'anni fa, sul quale si bsano la maggior parte delle legislazioni dei paesi civili (non per niente, a corollario, ho pubblicato il testo di legge relativo con la sua ultima revisione - revisione: il protocollo di Harvard non è monolitico, a differenza delle credenze della Chiesa, ferma al pensiero magico).
NON è un ragionamento: porto dichiarazioni di numi tutleri della medicina, che sanno il fatto loro più di tutti i cardinali messi assieme.

Ma vi capisco. Voi cattolici integralisti siete già in come e temete che qualcuno stacchi la spina.
A buon rendere!

Andrea Stivi ha detto...

Ah, un ultima cosa...
La prossima volta, firmati almeno. Di cos'hai paura?
Vigliacco.